Convento Parrocchia Sant'Antonio da Padova - Cattolica

Convento Parrocchia Sant'Antonio da Padova

Via del Prete, 81

 0541-961335

Convento Parrocchia Sant'Antonio da Padova - Cattolica

Insediamento francescano

L’anno di fondazione è il 1951, quando i frati della Provincia eressero una chiesa provvisoria, dedicata a S. Antonio, e una casa poverissima, assumendo la cura pastorale della zona di maggiore sviluppo di Cattolica.
Per sopperire alla carenza, in Provincia, di un seminario capace di accogliere le numerose richieste di ingresso nell’Ordine – erano gli anni del boon vocazionale – fu costruito, accanto alla chiesa, un grande seminario, inaugurato nel dicembre del 1954, dove risiedettero anche i frati addetti alla parrocchia fino al 1960, anno in cui fu costruita l’attuale casa religiosa. Nel 1969 il seminario fu concesso in locazione al Comune, ad uso scuola. Nel 1985 è stato alienato.
La parrocchia fu affidata pleno jure nel 1958.

La chiesa di S. Antonio

Nel 1973 si diede inizio alla nuova chiesa di S. Antonio, progettata dagli architetti R. Magagnini e G. Pediconi in funzione di una nota e a volte superaffollata stazione balneare. Nel 1976 era già ultimata e veniva aperta al culto. Il 25 marzo 1979 veniva ufficialmente consacrata dal vescovo di Rimini, Mons. Giovanni Locatelli.
L’impianto strutturale si compone di due tracciati a pianta centrale, gravitanti direttamente sulla zona presbiterale, centro focale di tutto l’organismo architettonico. L’alzato frontale si struttura pertanto mediante l’incontro di due spaziosi tamburi cilindrici in cemento armato, con sagomature di tronco di cilindro. Lungo tutto il perimetro della chiesa corre una fenestratura continua, ottenuta con diffusori di tipo Ipernistol (cm. 24x24x8), che dà netto risalto alla profilatura dei tamburi, producendo abbondante e uniforme illuminazione. Una vasta porta scorrevole in lamiera verniciata a fuoco, recante una serie di testi sacri, tratta dalla antologia di varie religioni monoteistiche, permette il sensibile ampliamento della zona assembleare nel periodo della massima affluenza dei fedeli. La porta si apre, infatti, sul sacrato in direzione di due capaci esedre volutamente sub divo. Un suggestivo percorso obbligato, ottenuto con una ben disposta palizzata in cemento armato con tamponature in ciottolato e graniglia, immette discretamente nella zona del sagrato propriamente detto, creando così una singolare zona di rispetto.
L’insieme si presenta, senza dubbio, armonico e godibile, sul piano della funzionalità e dell’estetica.

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